Finanziato mediante l'Ordinanza sulle indennità di perdita di guadagno (IPG), il congedo di 98 indennità giornaliere o di 14 settimane ad un tasso d'attività del 100% può essere ripartito tra i due genitori e preso in una sola volta o a giorni singoli, entro 18 mesi (termine quadro) dal versamento della prima indennità. Per il congedo, i genitori riceveranno un’indennità di assistenza pari all’ 80% del loro reddito medio dell’attività lucrativa.
L'indennità di assistenza è destinato ai genitori il cui figlio minorenne soffre di un grave danno alla salute e ha quindi un maggiore bisogno di compagnia e assistenza. I genitori che soddisfano i requisiti per l'indennità di assistenza hanno diritto al relativo congedo e all’indennità di perdita di guadagno.
Un figlio ha gravi problemi di salute, se
I gravi problemi di salute vanno distinti da malattie e infortuni di poco conto. I primi richiedono un’assistenza intensiva da parte dei genitori.
Il patrigno o la matrigna può avere diritto all’indennità di assistenza, a condizione che viva nel stesso nucleo familiare di uno dei genitori avente l’autorità parentale e la custodia parentale, siano esse esclusive o congiunte. Se sussiste un rapporto di filiazione con i due genitori, il patrigno o la matrigna ha diritto all’indennità di assistenza soltanto se uno dei genitori rinuncia del tutto al proprio diritto.
I genitori affidatari hanno diritto all’indennità se hanno accolto durevolmente il bambino in affido nel proprio nucleo familiare per prendersene cura ed educarlo. I genitori affidatari sono riconosciuti come tali se accolgono minori al di fuori della casa dei genitori e se l’autorità competente ha rilasciato loro un’autorizzazione in tal senso.
La disabilità non costituisce di per sé un grave problema di salute ai sensi della legge. Non sussiste pertanto alcun diritto all’indennità di assistenza, se lo stato di salute del figlio disabile è stabile. I genitori di un figlio disabile vi hanno diritto solo se il suo stato di salute peggiora notevolmente. Concretamente, deve essersi verificato un cambiamento radicale del suo stato di salute fisica o psichica e il decorso di questo cambiamento essere difficilmente prevedibile oppure deve essere considerata l’eventualità di un danno permanente o crescente oppure del decesso. Inoltre, deve sussistere un bisogno particolarmente elevato di assistenza da parte dei genitori e almeno un genitore deve interrompere l’attività lucrativa per assistere il figlio.
I due genitori hanno diritto complessivamente a un congedo di 14 settimane, ossia a 98 indennità giornaliere, che possono percepire entro un termine quadro di 18 mesi. Possono decidere la ripartizione che meglio si adatta alla loro situazione. Ad esempio, se entrambi i genitori esercitano un’attività lucrativa, di regola hanno diritto a sette settimane ciascuno, ma è possibile che un solo genitore prenda 14 settimane; oppure che uno prenda dieci settimane e l’altro quatro. In caso di disaccordo, hanno diritto a sette settimane ciascuno. Va rilevato che se uno solo dei genitori esercita un’attività lucrativa, può comunque fruire del congedo e percepire l’indennità di assistenza. Il fatto che un genitore non eserciti un’attività lucrativa non impedisce infatti a quello che lavora di beneficiare del congedo e di ricevere la relativa indennità.
Per il versamento dell’indennità è competente una sola cassa di compensazione. Se entrambi i genitori prendono giorni di congedo per assistere il figlio, è competente la cassa di compensazione del genitore che riceve la prima indennità giornaliera.